invisibile
INVISIBILE
La solitudine di quella foglia dipinta è la memoria del dubbio, che oscilla nel vento, col suo vestito di spade.
Siamo ombre confuse che vivono ai lati, sotto pioggia cadente, e nessuno che parla di quei segni di guerra, mentre resto seduto.
Sotto tetti di carta vedo suole passare, e ginocchia sicure, con gambe veloci dai pochi dettagli, qualche sguardo nel freddo.
Uno sguardo gentile mi farebbe calore, nel dolore silente che abbraccia i cartoni, quei rifugi parziali già giaciglio dei sogni, che son solo torpori.
I miei sogni invecchiati non sognano più, e sono i passi degli altri a scandire il mio tempo: i secondi, i minuti, i miei giorni, e l’oscura signora che porta la tregua.
Mentre cala la notte sulla foglia dipinta, la memoria malata fa dei piccoli passi, ma non ricordo il mio nome, se da tempo nessuno lo legge, e mi chiama.
.