un carrello di sogni
UN CARRELLO DI SOGNI
Una vecchia signora ha un carrello di sogni, porta dentro un ombrello, un cuscino e due ali.
Con quegli occhi silenti che raccontano il viaggio, mi ha prestato le ali e un cappello di sabbia, e ho volato con lei, sui ricordi, e nel tempo.
Sorvolando la guerra mi ha parlato di pace, di quei finti sorrisi sul dolore degli altri, di quel mare e del vento in chi sfida il silenzio, e poi ho visto una luce.
Quella luce è negli occhi che le parlano al cielo, del tramonto e dell’alba, del mio tempo che resta, mentre incalza morente sull’ansia dell’uomo.
Vedo un cane signore che morde gli stracci, e persone furenti che ci rabbiano contro, ma poi tutto sparisce se le prendo la mano.
Lei ha le ali e io il tempo, ed entrambi un carrello, e nella mano un pensiero che ora ha tutto il suo senso, una linea interrotta che ritrova il suo verso.
E la vecchia signora, coi suoi occhi e il suo immenso, senza curve né soste, mira dritto al mio petto.