sulla guerra
SULLA GUERRA
Or che sei voce, ma l’anima tua è nera, e tra la fredda terra e la palude l’eco è solo di un palpito nei tuoni di battaglia,
il colpo secco scuote tordi sopiti su letti di rugiada, mentre nebbia sottile disegna i contorni e sfuma le certezze
.Pallido il sole, incerto svela i dirupi, e grossi rami tatuati in volto, e il bavero di lana pesante che affonda nel terreno, lì dove la neve si propone.
Quegli occhi persi all’orizzonte urlano ardore, e paura, e stupore; risvegli su tazze fumanti portano in seno il profumo del caffè, che ancor mi tocca, eppure era ieri.
L’elmo pesante segna la fronte, tra i pensieri di un’indegna madre, del sacrificio dei suoi figli attoniti, che morde la coscienza e consuma le idee.
Nella follia che tutt’intorno impazza, sogno casa, sotto sguardo sereno che rassicura in volto. Ma improvviso è il ruggito di bocche di fuoco,
e il pensiero svanisce nella forma del volto di chi mi è contro.
Devo farlo e faccio fuoco, verso quel volto, verso quell’uomo ostile che con gli occhi fa domande, a cui non so rispondere.
E crolla, sulle gambe, con la targhetta pendula sul petto tinto, che porta il mio nome.